Non passa anno che a maggio sentiamo il detto “Sell in May and go away” ovvero “Vendi in Maggio e scappa”.
Questo vecchio adagio rappresenta una strategia di investimento basata su una teoria che, tra Novembre e Aprile, i mercati azionari crescano mediamente di più che negli altri mesi.
In questa strategia, le azioni vengono vendute a Maggio, per poi riacquistarle normalmente a Novembre per sfruttare ritorni migliori.
Le origini hanno base sul comportamento storico degli investitori. Durante i mesi estivi, quando la maggior parte degli operatori è in ferie, c’è un rallentamento dei volumi di scambio.
Nei mesi invernali, al progressivo ritorno dalle ferie, i volumi aumentano e spingono in su i prezzi.
Questa teoria, guardando l’andamento del S&P 500 dal 1950, sembra essere supportata anche da dati storici.
Dal 1950 al 2013 il ritorno medio delle azioni durante il periodo tra Maggio e Ottobre ha avuto un ritorno medio dello 0,3%. Viceversa, tra Novembre ed Aprile, il ritorno medio è stato di circa il 7,5%1.
A leggere questi numeri sembrerebbe aver trovato la gallina dalle uova d’oro.
Convertendo le azioni nel periodo di fiacca in strumenti più liquidi, possiamo provare a racimolare qualche punto di rendimento in più dai nostri investimenti.
Ma sarà davvero tutto oro quello che luccica?
Al momento in cui sto scrivendo questo articolo, Lo SP500 si trova ai massimi storici a circa 3.510 punti contro i 2830 di inizio maggio.
Se avessimo seguito questa strategia questo anno, avremmo lasciato per strada circa il 19,4%!
Questo risultato puntuale mi lascia pensare che, data la volatilità storica dei mercati, la strategia possa essere fallace.
In effetti dall’ottima analisi effettuata in questo articolo su medium.com, i dati statistici dei rendimenti del SP500 dal 1900 al 2018, mostrano una variabilità enorme.
Ci sono oscillazioni che arrivano fino al ±60% con un valore medio del rendimento atteso leggermente superiore allo 0%. (Potete approfondire in questo articolo di Adviseonly.com).
In pratica questo grafico di probabilità ci dice che utilizzando questa strategia abbiamo il rischio concreto di trovarci in anni in cui perdiamo, anche molto, e ottenere l’effetto contrario di quello desiderato.
Io stesso ho provato a fare qualche prova.
Scaricando i dati storici del SP500, ho messo a confronto i rendimenti ottenuti investendo 1000€ il 1 Gennaio 2011 fino al 20 Agosto 2020 utilizzando la strategia “Sell in may and go away” e un banale buy and hold.

Al termine del periodo eaminato, la strategia Buy and Hold avrebbe fruttato quasi il 50% in più in 10 anni (2653€ contro 1788€).
In conclusione, non voglio dire che non ci siano fondamenti su questa teoria. Anzi, può essere che considerati altri mercati o altri intervalli temporali, si possano riscontrare ritorni eccezionali.
Tuttavia, queste poche considerazioni che ho fatto, rafforzano ulteriormente la mia convinzione che nel tentare di battere il mercato con queste strategie di “market timing” il rischio concreto è che sia il mercato a battere noi.