L’indipendenza finanziaria per amare di più il proprio lavoro

È un dato di fatto che molte persone non amino il proprio lavoro. Questo è vero anche tra le persone che magari hanno studiato e si sono preparati una vita intera per poter svolgere quel lavoro.

Quali sono i fattori che non ci fanno piacere il nostro lavoro? Alcune persone lo trovano ripetitivo, altre troppo caotico. Riteniamo che non c’è spazio per la creatività, che siamo costretti a seguire le direttive aziendali e che nessuno ci ascolti. Dobbiamo sottostare agli orari e alle scadenze che ci impongono.

Riassumendo, molti vedono il proprio lavoro qualcosa che siamo costretti a fare per ricevere in cambio il denaro per poter vivere e mangiare.

Il lavoro è un mezzo dove spendiamo le nostre ore per poi avere i soldi necessari per fare quello che vogliamo nel tempo libero.

Più Lavoriamo, più vogliamo ottenere qualcosa in cambio come premio e risarcimento del poco tempo libero che ci rimane. Una macchina più bella, vestiti più belli, un fine settimana fuori senza badare spese. Meno tempo abbiamo, più soldi vogliamo. Più soldi vogliamo, più
lavoriamo per averli.

Fino ad arrivare che gran parte della nostra vita è assorbito da uno o più lavori o da trovarci nel tempo libero a scervellarci su cosa fare per guadagnare di più invece di godersi la vita.

E se non avessimo più bisogno di quei soldi? Se fossimo in grado di separare la paga dall’attività lavorativa e vederle come due cose distinte, continueremmo ad agire a lavoro come sempre?

La via per l’indipendenza finanziaria è un ulteriore motore che ci aiuta a vivere meglio il nostro lavoro. Nel momento in cui cominciamo a costruire il nostro capitale ed esso comincia a lavorare per noi generando mese dopo mese un’entrata supplementare, dipenderemo sempre meno da esso.

Questo ci aiuta a dividere l’attività lavorativa dallo stipendio che otteniamo alla fine del mese.

Pensate a quante persone portano avanti degli hobby faticosi con il massimo impegno e dedizione senza, il più delle volte, ricevere nulla in cambio. Il lavoro rappresenta la fetta più importante della nostra giornata, nella migliore delle ipotesi tra il prepararsi, viaggiare e lavorare porta via almeno 10 ore al giorno.

Passare quel tempo a rimuginare o a guardare continuamente l’orologio equivale a buttare la metà della nostra vita all’interno di un immenso buco nero che non ci restituirà mai più dietro quelle ore.

Se invece cercassimo di trarre il massimo dal nostro lavoro, come se lo stipendio non dipendesse da questo, forse saremmo in grado di non dover cercare altrove ricompense per le ore lavorate e riavere indietro la nostra vita cercando di far si che ogni ora della nostra preziosa vita valga la pena.

Riscopriamo uno scopo nelle nostre azioni quotidiane e questo ci darà maggiore soddisfazione. Ogni compito portato avanti, non è più un’azione robotica in mano al nostro datore di lavoro, ma un atto fatto intenzionalmente.

Superare la logica del “voi dite, io faccio” ci fa rendere partecipi dei risultati aziendali,
non un mero strumento. Lavoriamo come prima, ma meglio di prima e magari diventeremo più preziosi, più bravi nel nostro lavoro e chissà aspirare a un salario più alto, se ne vale la pena.

L’indipendenza finanziaria ci permette anche il lusso di valutare sotto un occhio diverso le proposte lavorative e le nostre azioni tutti i giorni senza che ci debba preoccupare il parere dei nostri superiori o dei nostri colleghi (a meno che non pensiate di fare sabotaggio, quello è sconsigliabile… ).

Perché rinunciare a vivere la nostra vita lavorativa a pieno cercando di arrivare il prima possibile alla pensione scoprendo poi di aver perso 40 anni ?

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